La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con sentenza n. 6501/2015, ha stabilito che le relazioni affettive e familiari non hanno una rilevanza prioritaria ai fini probatori della residenza fiscale, venendo le stesse in rilievo solo unitamente ad altri criteri che attestino il luogo con il quale il soggetto ha il collegamento più stretto.
Nel caso di cittadino italiano stabilitosi in Svizzera, regolarmente iscritto all’AIRE, con la sopraindicata sentenza, la Corte di Cassazione ha ritenuto infatti che l’Italia, nonostante i legami familiari ivi presenti, non ne potesse attrarre la residenza, tenuto conto che il contribuente aveva provato di esercitare abitualmente e in modo riconoscibile da terzi la gestione dei propri interessi in Svizzera.
Per tutti coloro che hanno trasferito la propria residenza in Svizzera negli ultimi anni si impongono comunque delle riflessioni in merito alla predisposizione di idonea documentazione atta a comprovare, in sede di eventuale accertamento, la propria effettiva residenza in detto Paese.
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