15.10.2014

Yuan-Franco: accordo tra Cina e Svizzera

La Banca nazionale svizzera (BNS) ha concluso con la Banca centrale cinese (People’s Bank of China, PBC) un accordo bilaterale di swap, che costituisce una tappa importante in vista della creazione di un mercato di scambio dello Yuan in Svizzera. L’istituto di emissione elvetico potrà investire parte delle sue riserve di valute sul mercato obbligazionario cinese. L’intesa è stata firmata il 22 luglio 2014 a Pechino dal governatore della PBC Zhou Xiaochuan e dal presidente della direzione BNS, Thomas Jordan.

Questo accordo costituisce una condizione preliminare per uno sviluppo di un mercato dello Yuan in Svizzera. Il mercato dello Yuan vedrà la luce quando una banca cinese dovesse stabilirsi in Svizzera in modo da assicurare le procedure di clearing. L’elevato volume degli scambi economici tra i due Paesi costituisce un’eccellente base di partenza.

L’accordo è un altro tassello della crescente collaborazione tre Berna e Pechino, caratterizzata in particolare dall’accordo di libero scambio che è entrato in vigore il primo luglio 2014, e dalla riveduta convenzione per evitare le doppie imposizioni. Lo swap bilaterale consente alle due banche centrali di acquistare e di riacquistare Yuan e Franchi per una somma massima di 150 miliardi di Renminbi, pari a 21 miliardi di Franchi. La misura permette di fornire liquidità ai mercati corrispondenti. La PBC attribuisce inoltre alla BNS una quota di 15 miliardi di yuan per investimenti sul mercato interbancario delle obbligazioni. La BNS potrà continuare a diversificare le sue riserve di valute.

È prevista inoltre la possibilità di una partecipazione della Svizzera a un programma attraverso il quale sarà possibile effettuare investimenti sul mercato finanziario cinese nella valuta di Pechino.

L’accordo rappresenta un’importante tappa dopo l’accordo di libero scambio con Pechino e un riconoscimento cinese verso la piazza economica elvetica la cui credibilità continua a crescere in Cina.

Questa cooperazione è importante per un Paese come la Svizzera, con un settore d’esportazione forte e un centro finanziario di primo piano.

La valuta cinese dovrebbe acquisire sempre più importanza negli scambi internazionali di materie prime, che avvengono in buona parte attraverso la Svizzera.

Con l’accordo di libero scambio del 1° luglio 2014 e l’accordo tra Yuan e Franco, la Svizzera si afferma come un porto molto efficiente per gli scambi internazionali da e verso la Cina.

Studio Elvetico Associato

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