05.11.2025

Nuove regole fiscali per i detentori italiani di criptovalute

Il regime fiscale italiano per detentori di cripto attività ha vissuto nel recente passato una serie di modifiche e interventi del legislatore. Da ultimo, la legge di bilancio 2025 (Legge n. 207/2024). In particolare:

-          Dal 1/01/2025 è eliminata la franchigia di esenzione di 2'000 euro prevista dall’art. 67 comma 1 lettera c-sexies del Tuir per le plusvalenze da cripto attività. In altre parole, ogni guadagno, seppur piccolo, sarà soggetto a dichiarazione e tassazione, indipendentemente dall’importo.

-          Dal 01/01/2026 l’aliquota di imposizione delle plusvalenze da cripto attività passa dal 26% al 33%.

Il legislatore ha previsto tuttavia la possibilità, per i possessori di cripto attività, di assumere come base il valore di mercato al 1/01/2025, anziché il prezzo di acquisto, al fine di ridurre il carico fiscale sulle plusvalenze future, liquidando un’imposta sostitutiva del 18% su tale valore entro il 30/11/2025 (ovvero scegliere il pagamento dilazionato in 3 rate annuali di pari importo applicando un tasso di interesse del 3% annuo sulle rate successive alla prima) e segnalando tale imposta sostitutiva versata all’interno del quadro RT del modello redditi PF. Tuttavia, questa opzione comporta l’obbligo per il contribuente di versare l’imposta su plusvalenze latenti, cioè non ancora realizzate, con il rischio di dover liquidare asset potenzialmente strategici o non facilmente convertibili per far fronte all’onere. In questo scenario, un’attenta pianificazione permetterebbe di affiancare alla norma di favore in commento, anche altri strumenti offerti dall’ordinamento italiano per efficientare l’effetto fiscale.

Al contrario dell’Italia, invece, la vicina Svizzera offre un regime fiscale premiale per i possessori di criptovalute, la cui cessione, per l’investitore privato, è esente da imposte.

I nostri Professionisti rimangono a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.



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