25.01.2024

TRUST E RETROCESSIONE DEL PATRIMONIO: NEUTRALITA' FISCALE E IMPATTO SUI BENEFICIARI

La pratica comune nei trust familiari vede il disponente indicato anche come beneficiario, permettendo così di mantenere un legame con il patrimonio trasferito al trustee. Questa prassi, conforme alle finalità del trust, non rende l'entità invalida agli occhi fiscali.

Un esempio illustrativo è il trasferimento di una parte del patrimonio per garantire il benessere del disponente in età avanzata o in caso di malattia. In tali circostanze, il patrimonio ritorna indirettamente o direttamente al disponente, garantendo l'aderenza alle intenzioni originarie del trust.

La retrocessione totale del patrimonio al disponente, ad esempio in seguito a rinunce dei beneficiari, è stata recentemente confermata dalla Cassazione come fiscalmente irrilevante per l'imposta sulle successioni e donazioni. L'imposizione, infatti, dipende dall'arricchimento gratuito di terzi, il quale non si verifica in caso di retrocessione al disponente.

La gestione dinamica del patrimonio da parte del trustee, che può cambiarne la composizione originaria per adattarsi alle esigenze dei beneficiari, è anch'essa neutrale dal punto di vista fiscale. La Cassazione sottolinea che la retrocessione al disponente è indipendente dalla natura originaria del patrimonio segregato in trust.

L'impiego del patrimonio in trust nell'interesse del disponente mantiene la sua neutralità fiscale, estendendosi anche alle imposte sui redditi. Eventuali incrementi del patrimonio dovuti a redditi sono già stati tassati, mentre le plusvalenze latenti saranno soggette a imposizione una volta retrocesse al disponente, garantendo continuità nella coerenza fiscale.

In conclusione, la retrocessione del patrimonio in trust si configura come un processo neutrale dal punto di vista fiscale, preservando l'integrità del trust e rispettando le leggi vigenti in materia.

Siamo a disposizione per ulteriori dettagli.

Helvetia Trust Company

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