Il Legislatore italiano nel Decreto Legge 193/2016 sulla procedura di regolarizzazione Voluntary Disclosure bis sembra rivolgersi espressamente ai cittadini italiani residenti all’estero, il cui trasferimento di residenza è avvenuto a partire dall’annualità 2010.
Infatti il testo di legge prevede esplicitamente che siano i comuni italiani ad inviare entro i sei mesi successivi alla richiesta di iscrizione nell’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) i dati dei contribuenti trasferiti direttamente all’Amministrazione finanziaria italiana al fine della formazione di liste selettive per i controlli relativi ad attività finanziarie e investimenti patrimoniali esteri non dichiarati.
Questo esplicito rafforzamento dei controlli nei confronti delle persone fisiche iscritte AIRE è volto ad individuare e “spingere” alla regolarizzazione tutti quei contribuenti italiani che hanno trasferito in passato la propria residenza all’estero solo fittiziamente e al fine di “occultare” parte dei patrimoni.
E’ significativo anche il fatto che è stato espressamente previsto che ai fini della formazione delle liste selettive si terrà conto della eventuale mancata presentazione delle istanze di collaborazione volontaria.
Gli Stati esteri principalmente sotto l’occhio del mirino del Fisco risultano essere Svizzera ed Inghilterra in relazione ai numerosi trasferimenti registrati negli ultimi cinque anni.
In particolare per la Svizzera (considerata ancora Black list ai fini della residenza delle persone fisiche) si sottolinea che oltre all’inversione dell’onere della prova che rimane a carico del contribuente italiano il quale dovrà dimostrare con prove oggettive la genuinità del proprio trasferimento, si presenta anche un rischio concreto di segnalazioni da Parte dell’Autorità fiscale svizzera che si troverà a dover rispondere e a fornire i dati finanziari già a partire dal 23 febbraio 2015 all’Autorità italiana richiedente.
E’ quindi opportuno che i contribuenti che si sono trasferiti fittiziamente in Svizzera a partire dal 1 Gennaio 2010 valutino attentamente l’opportunità di aderire alla Voluntary Disclosure bis, ottenendo non solo sconti nelle sanzioni ma piena copertura penale.
I nostri professionisti sono a vostra disposizione per eventuali chiarimenti.