Da lunedì 21 marzo 2022, per effetto delle modifiche al Codice della Strada Italiano, tutti i veicoli con targa estera, guidati in Italia per più di 30 giorni (anche non continuativi) da soggetti residenti in Italia, dovranno essere iscritti al REVE, il pubblico Registro Veicoli Esteri, istituito presso il PRA.
La novità riguarda quindi anche i frontalieri che guidano un veicolo immatricolato in Svizzera al di fuori delle missioni di lavoro e del tragitto casa-lavoro, quindi per uso privato.
Per questi dipendenti di società svizzere scatta l’obbligo di registrazione al REVE entro 60 giorni dalla data di acquisto del veicolo o, nel caso di veicoli già detenuti, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, ovvero entro il 22 giugno 2022. Le registrazioni possono essere fatte al PRA o allo Sportello Telematico dell’Automobilista.
Come chiarito telefonicamente dal PRA, non hanno obbligo di registrazione nel REVE anche se utilizzati per più di 30 giorni, i veicoli immatricolati all’estero, condotti nel territorio italiano dal lavoratore dipendente residente in Italia solo ed esclusivamente per l’espletamento della propria attività lavorativa, in relazione alla quale il lavoratore non ha alcuna autonomia nell’utilizzazione del mezzo, oppure dai dipendenti che effettuano solo il percorso casa-lavoro.
In questo caso il conducente dovrà tenere a bordo, per eventuali controlli su strada, la documentazione attestante l’utilizzo del mezzo dell’impresa in qualità di dipendente (contratto di lavoro o dichiarazione del datore di lavoro), nonché l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane.
L’ammontare della sanzione per chi non si adegua parte da 712 euro, fino ad un massimo di 3.558 euro, oltre al sequestro del mezzo, così come stabilito dal nuovo comma 7 bis dell’articolo 93 del Codice della Strada.
Nel REVE devono essere annotate anche le successive variazioni della disponibilità del veicolo e le variazioni di residenza o di sede da parte dell’utilizzatore.