La valutazione preliminare del valore di una start-up (chiamata pre-money valuation), risulta di fondamentale importanza, anche in ottica di ricerca di investitori che possano essere interessati a finanziare il progetto.
Tuttavia, la mancanza di storicità delle performance aziendali, il rischio imprenditoriale legato alla realizzazione di un’idea non ancora concretizzata e i tempi di ritorno dell’investimento, rendono l’analisi più complessa rispetto a quella che normalmente si effettua per società già avviate, che contano su dati storici di riferimento quali, tra gli altri, fatturato, costi e utili e sulla conoscenza dei mercati di riferimento.
In questo contesto, grazie anche all’accordo con BV4, società zurighese tra le poche realtà attive nel campo dei rating per start-up, realizziamo valutazioni basate sui diversi metodi più utilizzati in questa fase, tra cui:
- Metodo Berkus, che prende il nome di un suo ideatore e individua cinque fattori (che, se presenti, contribuiscono al successo dell’iniziativa imprenditoriale) a cui viene assegnato un valore:
- Metodo Scorecard, elaborato da Bill Payne, che si basa su un’iniziale comparazione della media delle valutazioni pre-money di altre start-up attive nello stesso settore e nella stessa area geografica.
- First Chicago method, che combina diversi scenari ipotetici (“best-case” - più ottimistico, “base case” - scenario intermedio e “worst case” - scenario peggiore) realizzati con il metodo del Discount Cash Flow o dei multipli di mercato per ottenere una valutazione che deriva dalla media di essi, anche in relazione alla probabilità.
- Venture capital method, elaborato da Bill Sahlman, che misura il prezzo di vendita della start-up atteso dopo circa 5-8 anni dall’investimento, momento in cui dovrebbe garantire un ritorno economico. Si basa su due variabili: ROI atteso e Terminal Value.
Il nostro staff resta a disposizione per qualsiasi chiarimento.