La scelta imprenditoriale di procedere a forme di aggregazione o riorganizzazione aziendale attuando operazioni straordinarie quali scissioni, fusioni, conferimenti al fine di ottimizzare la propria struttura e porre anche rimedio alle conseguenze economiche dovute al COVID-19 (riducendo costi, creando sinergie, etc) , se attuata in Italia deve necessariamente essere preceduta da un’attenta valutazione fiscale e legale, così da evitare di incorrere in potenziali contestazioni di abuso del diritto da parte del fisco italiano.
Nelle ultime indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate in tema di riorganizzazioni, per quanto a volte discordanti con gli indirizzi precedenti (si veda la Risposta AE 341 del 2019) si ravvisa la tendenza a riqualificare in via negativa tutte le operazioni di riorganizzazione caratterizzate da svariati negozi giuridici e che comportino dei vantaggi d’imposta per il contribuente.
A tal riguardo, è importante sottolineare che la sostituzione di forme giuridiche da parte del fisco italiano con altre forme considerate più “fisiologiche” in quanto comportano l’applicazione di una tassazione più onerosa, non può essere operata unilateralmente dall’Autorità fiscale con giudizi basati sulle normali logiche di mercato, in quanto ogni riorganizzazione presenta dei tratti di peculiarità e specificità che sono frutto dell’analisi dell'imprenditore in ordine al perseguimento dei rispettivi obiettivi aziendali.
Il nostro staff resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento, nonché per offrirVi completa assistenza nella pianificazione e nell’avviamento di rassetti aziendali.