Con il Decreto Rilancio è stata estesa in Italia fino a settembre la possibilità di affrancare il valore dei terreni e delle partecipazioni non detenute in regime di impresa.
Nello specifico, ai possessori di partecipazioni interessati da cessioni nel 2020 (ad esempio contribuenti che mirano ad ottenere liquidità o a far entrare nuovi soci nelle proprie strutture data la crisi post Covid), viene data la possibilità di procedere alla loro rivalutazione posticipando il versamento dell’imposta e l’asseverazione della perizia alla data del 30 Settembre 2020 (al posto della data originaria e ormai prossima del 30 Giugno). Il versamento dell’imposta sostitutiva dell’11% può essere rateizzata fino a un massimo di tre rate annuali di pari importo, precisando che sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo.
Tale misura risulta di notevole interesse perché permette di assoggettare (anche all’interno di riorganizzazioni d’impresa) ad imposta sostitutiva dell’11% dei plusvalori che alternativamente sconterebbero un’imposizione aggravata del 26%.
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