Per fronteggiare la crisi economica dovuta al Covid-19 e raccogliere risorse finanziarie, in Italia il gruppo parlamentare del Partito Democratico ha presentato, lo scorso 10 aprile, alla Camera dei Deputati la proposta di inserire tra gli emendamenti di modifica del Decreto Cura Italia la previsione di una tassa patrimoniale, atta a colpire in modalità progressiva i c.d. “redditi alti”, ovvero, tutti i contribuenti con redditi annui superiori ad 80.000 euro.
L’attuale proposta qualora approvata, prevede che l’imposta sarà interamente deducibile dal reddito e si aggirerà verosimilmente intorno ad alcune centinaia di euro per le soglie più basse, ovvero a decine di migliaia di euro per redditi superiori al milione (in particolare, l’importo sarà pari al 4% oltre 80mila euro, al 5% oltre 100mila euro, al 6% oltre 300mila euro, al 7% oltre 500mila euro e all'8% oltre un milione di euro). Si prospetta, in questo modo, di generare nel biennio 2020-21 un extra gettito pari a 2,6 miliardi di euro.
Al momento non vi è ancora certezza dell’implementazione di tale misura e alcuni partiti caldeggiano ipotesi differenti quali l’emissione di Btp Italia destinati al mercato retail, sappiamo però che già in passato (1992) l’Italia era ricorsa a misure similari, con un prelievo coatto dello 0,6% sui conti correnti a cura del governo Amato.
In questi momenti un accurata pianificazione del proprio patrimonio, con diversificazione geografica e degli investimenti diventa opportuna al fine di evitare importanti aggravi impositivi.
In attesa del via libera della Camera, il nostro staff resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento.