Nelle prossime settimane l’Agenzia delle Entrate italiana riceverà, in forza dell’accordo siglato tra Italia e Svizzera il 2 marzo 2017 e che ha reso operativo lo scambio di informazioni a fini fiscali attraverso “richieste di gruppo”, in base all’articolo 27 della CDI, i dati dei clienti italiani di istituti finanziari svizzeri che non hanno fornito “adeguate rassicurazioni” sulla regolarità fiscale dei depositi e dei conti correnti dagli stessi detenuti.
La richiesta di gruppo riguarda i dati dei correntisti con posizioni aperte tra il 23 febbraio 2015 ed il 31 dicembre 2016.
Ai contribuenti italiani non in regola rimane poco tempo, quindi, per decidere se collaborare con il Fisco italiano, dichiarando spontaneamente tali valori attraverso la procedura del ravvedimento operoso, e fruire così del regime premiale di riduzione delle sanzioni amministrative e di non punibilità penale prevista per le ipotesi delittuose di infedele ovvero omessa dichiarazione ed omesso versamento di imposte dirette e indirette, anche nel caso di frode fiscale e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Lo staff rimane a disposizione per fornire ulteriori approfondimenti.