Con il termine “smart contract” si vuole indicare un programma informatico che consente l’esecuzione automatizzata di determinate transazioni al verificarsi di certe condizioni.
Oltre al particolare supporto sul quale opera, ovvero, la piattaforma blockchain, la legislazione italiana ne riconosce la validità e legittimità purché in presenza del requisito della forma scritta e previa specifica identificazione delle parti interessate.
Con riferimento al primo aspetto, è bene precisare che la c.d. “catena dei blocchi” offre un’importante garanzia ai fini della trasparenza e della verificabilità delle informazioni e delle clausole ivi contenute, consentendo altresì un’elevata sicurezza delle transazioni realizzate.
Gli smart contracts sono suscettibili di ampio utilizzo (basti pensare ai rimborsi assicurativi, alle operazioni societarie, alla tracciabilità delle merci, ecc.) e in grado di favorire l’apertura di nuovi scenari professionali, ma presentano una disciplina tutt’altro che univoca.
Al riguardo, alcuni ideatori stanno manifestando sempre più un consenso favorevole alla possibilità di demandare al codice informatico soltanto clausole generiche esecutive, mantenendo inalterata la restante parte del rapporto contrattuale (con documento scritto in linguaggio naturale).
A tal proposito, l’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) sta provvedendo all’elaborazione di linee guida specifiche in ordine alle procedure di identificazione informatica delle parti e alla formulazione di standard tecnici, alla cui osservanza saranno chiamate le piattaforme blockchain.
In attesa di nuove disposizioni da parte dei legislatori dei diversi Stati, ad oggi, è possibile considerare lo smart contract come strumento valido, innovativo ed esecutivo, funzionale al supporto di un più elaborato rapporto contrattuale.
Il nostro staff resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento e per fornirvi assistenza legale in materia.