Il 7 dicembre 2018 il Consiglio federale ha adottato un rapporto atto a perfezionare, nel settore finanziario, le condizioni quadro per le tecnologie blockchain e di registro distribuito («Distributed Ledger Technology», DLT).
Lo Stato svizzero da quindi un chiaro e positivo segnale indirizzato alla comunità blockchain, in virtù della presenza di un quadro normativo estremamente favorevole ad accogliere modelli aziendali basati su DLT e blockchain.
Nello specifico, il Consiglio federale delinea le condizioni giuridiche rilevanti e compie un’attenta valutazione in ordine ai settori nel quale risulta necessario intervenire. In particolare, il rapporto evidenzia una netta ripartizione tra le categorie di token: Native Utility Tokens, Counterparty Tokens e Ownership Tokens. Mentre per i primi, essendo considerati beni immateriali e di conseguenza non assoggettati alle regole di trasferimento, non è richiesto alcun adeguamento normativo, per i secondi il Consiglio evidenzia la necessità di un congruo intervento, vista la somiglianza ai titoli tradizionali. Anche in relazione ai Token Security, è richiesto un intervento atto a garantire una maggiore certezza del diritto.
Per quanto riguarda le norme antiriciclaggio, il Consiglio federale ha dichiarato che molte attività aventi ad oggetto cryptovalute rientrano tra le attività di intermediazione finanziaria e sono quindi assoggettate ai regolamenti antiriciclaggio. Dal progetto emerge la necessità di uno specifico intervento in termini di normativa AML.
Si rimane in attesa delle prossime prese di posizione sull’argomento, ma intanto è possibile affermare che la Svizzera rappresenta una delle poche nazioni connotate da svariate prese di posizione in tema di DLT, atte a consentire agli imprenditori di sviluppare il più possibile il loro business, senza incorrere nell’incertezza normativa o nel rischio di comportamenti sanzionatori da parte delle Autorità competenti.
Il nostro staff rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento.