Mentre sul fronte europeo la Cina minaccia chiusure ed inasprimenti dei dazi doganali di importazione sui prodotti UE, in Svizzera è stata annunciata la conclusione dei negoziati bilaterali in tema di libero scambio, iniziati nel 2011, che ha portato il 7 luglio scorso alla sottoscrizione di un accordo ufficiale che permetterà un regime misto proprio con riferimento ai dazi doganali sull’import - export.
Questo regime prevede, un’esenzione totale da ogni imposta doganale per alcune categorie di merci, una riduzione delle stesse per ulteriori categorie ed il mantenimento dei dazi per determinati tipi di prodotti. Tale impatto sui dazi doganali vedrà una progressiva entrata in vigore modulata diversamente in base alle diverse categorie, con un efficacia immediata per alcuni tipi di prodotti.
Si eliminano i dazi svizzeri applicati ai prodotti industriali cinesi. Mentre gran parte dei prodotti industriali elvetici saranno totalmente o parzialmente esentati dai dazi cinesi. Indicativamente, la maggior parte delle esportazioni (circa il 95%) beneficerà di una riduzione dei dazi doganali.
Per le misure antidumping, le sovvenzioni e le relative contromisure, sono previste consultazioni bilaterali preliminari. Inoltre, a determinate condizioni, l’accordo consente di applicare misure di protezione, come la possibilità di sospendere a titolo provvisorio determinate concessioni doganali. Le parti devono inoltre evitare eventuali comportamenti anticoncorrenziali delle imprese del loro paese.
Su alcuni punti, la Svizzera e la Cina vanno oltre l’accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale dell’OMC, aumentando la durata della protezione e inasprendo le sanzioni per le eventuali violazioni.
Ad esempio semplificazione della procedura di fornitura di certificati d’origine.
Garanzia durevole di un trattamento equo rispetto ai principali concorrenti di paesi terzi.
La Svizzera è il primo paese dell’Europa continentale ad aprirsi al libero scambio con la Cina. La conclusione di tale accordo porta certamente a nuovi scenari estremamente rilevanti se si considera il vantaggio competititvo che le imprese elvetiche potranno avere sugli esportatori europei. Tale attenuazione/esenzione delle imposizioni doganali, oltre a rappresentare un trampolino di lancio per le esportazioni delle aziende svizzere, getta le basi per una cooperazione economica privilegiata anche a livello finanziario. Il rapporto privilegiato con la Cina consentirà alla Svizzera di svolgere un ruolo primario anche dal punto di vista delle attività finaziarie, oltre ad una funzione di intermediazione per i futuri investimenti cinesi in Europa e svizzeri in Cina, avuto riguardo al processo di internazionalizzazione della valuta cinese che sembrerebbe essere ormai intrapreso dal governo cinese.