Nonostante la Svizzera abbia sospeso nei giorni scorsi la previsione di estensione dell’assistenza giudiziaria per i reati fiscali, la Confederazione adotterà tutte le misure necessarie all’adeguamento agli standard Ocse in materia di scambio automatico di dati fiscali, rendendo di fatto trasparente l’informazione inerente le posizioni bancarie attive dei contribuenti italiani detenute in Svizzera.
Nello specifico, la mancata riforma non determinerà gravi ripercussioni, dal momento che le autorità fiscali italiane possono già avvalersi di notevoli strumenti giuridici, quali, la cooperazione spontanea, lo scambio automatico di informazioni finanziarie, la trasmissione di mezzi di prova su esplicita richiesta da parte dei pubblici ministeri nell’ipotesi di frode fiscale, nonché di domande riguardanti mezzi di prova isolate/collettive fondate sul Protocollo di revisione della Convenzione contro la doppia imposizione, nell’interesse di procedimenti per tassazione e per sanzione di omessa dichiarazione di frode fiscale.
Inoltre, considerando che sono previste domande di gruppo per particolari categorie di contribuenti (trasferiti di residenza, conti chiusi, etc.) e che la data del 30 settembre 2018, in cui l’Italia riceverà i dati dalla Svizzera automaticamente, è sempre più vicina, rimane poco tempo ai contribuenti italiani per intraprendere eventuali operazioni di ravvedimento.
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