Il Tribunale amministrativo federale svizzero, accogliendo il ricorso presentato da un rinomato Istituto Finanziario svizzero, si è pronunciato contrario alla trasmissione al fisco francese di oltre 40mila nominativi di contribuenti francesi, con relazioni bancarie detenute in Svizzera.
Il fisco francese lamentava la perdita di oltre 10 miliardi di imposte dovuta alla omessa segnalazione, sulle liste trasmesse da Berlino a Parigi, dei nominativi dei contribuenti con conti in Svizzera, nonostante fosse correttamente esplicitato che si trattasse di residenti francesi.
Questa sentenza differisce dalle precedenti prese di posizione della Confederazione, stabilendo l’importante principio in base al quale l’essere titolari, ovvero disporre, di un conto presso una banca svizzera non autorizza l’Amministrazione Federale delle Contribuzioni, in mancanza di altri elementi/ indizi precisi, alla trasmissione dei nominativi ad autorità fiscali estere al fine di consentire al fisco straniero di accertare la corretta dichiarazione dei depositi e la loro regolarizzazione nell’ambito dei programmi di voluntary disclosure.
Tale decisione potrebbe avere importanti ricadute sulle analoghe domande raggruppate presentate da altri Paesi, tra cui l’Italia, nonché in ordine a tutte quelle ipotesi in cui l’agenzia delle Entrate dovesse richiedere alla Svizzera informazioni riguardanti contribuenti italiani residenti dal 2010 in Canton Ticino.
Il nostro staff rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.