17.07.2018

LA V DIRETTIVA ANTIRICICLAGGIO E LE LIMITAZIONI DELLA GDPR

La V direttiva antiriciclaggio prevede l’istituzione di un regime di comunicazione idoneo a garantire una maggior trasparenza per quanto concerne la titolarità effettiva e le strutture di controllo di società e di altri soggetti giuridici, nonché di certe tipologie di trust e istituti giuridici affini.

Per il raggiungimento di questo obiettivo, gli Stati membri sono chiamati a provvedere all’identificazione dei trust riconosciuti dal diritto nazionale, e degli istituti giuridici affini, individuando/comunicando una serie di dati inerenti il titolare effettivo delle strutture.

Considerando il regime di trasparenza delle informazioni che si viene a generare, nasce anche la necessità di limitare le informazioni acquisite sullo status dei titolari effettivi e sulla loro sfera di attività economica, rendendole consultabili, all’interno dei registri nazionali, per un periodo di tempo pari ad almeno cinque anni, salvaguardando però il diritto delle persone fisiche ad essere informate circa la conservazione dei rispettivi dati personali all’interno dei registri stessi, in conformità dell’attuale quadro giuridico europeo in materia di protezione dei dati e delle procedure applicabili per esercitarli (GDPR).

Il nostro staff rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.



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