“In un mondo in cui l'arte può raccontare storie di speranza e trasformazione, ogni
impresa ha il potere di diventare un catalizzatore di cambiamento sociale ed
ecologico.” — Aboudia
Oggi, le sfide globali impongono alle imprese di affrontare un profondo
cambiamento nelle loro pratiche, indirizzandole verso una nuova responsabilità
nei confronti dell’ambiente, della società e della governance. Le aziende sono
chiamate ad adottare i principi E.S.G. (Environmental, Social, Governance),
diventando protagoniste di un futuro più giusto, sostenibile e inclusivo. Tuttavia,
perché questo cambiamento sia autentico e duraturo, è essenziale che le aziende
non si limitino ad applicare politiche, ma che intraprendano un vero e proprio
percorso culturale, che promuova valori condivisi di inclusività, equità e rispetto.
L'arte, con la sua straordinaria capacità di emozionare, provocare e riflettere sulla
realtà, si inserisce perfettamente in questo processo di trasformazione. La mostra
“Arte e E.S.G.: Dialogo per un futuro sostenibile” esplora come l'arte
contemporanea possa fungere da strumento di riflessione e ispirazione per le
aziende, aiutandole a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e responsabilità
sociale. Ogni opera in esposizione non è solo un’espressione estetica, ma un invito
a riflettere sul nostro ruolo nel promuovere un mondo più equo e sostenibile.
Gli artisti esposti in mostra – Aboudia, Farhan Siki, Gonçalo Mabunda, Hassan
Hajjaj, Jang Zhi, Maludi Houston, Masayuki Arai, Moffat Takadiwa, Ruben Pang e
Samuel Nnorom – provengono da diverse parti del mondo e offrono un
caleidoscopio di prospettive sulle questioni che oggi dominano il dibattito
sull'E.S.G. Ognuno di loro, con il proprio linguaggio unico, racconta storie che
11spaziano dalla giustizia sociale all'impegno per l'ambiente, dalla diversità culturale
alla resilienza umana.